Pubblicato il: 4 Novembre 2019

L’argomento di oggi è eterodirezione.
Sembra una parola difficile ma il suo ambito è noto a tutti: il riconoscimento di rapporti di lavoro subordinati.
L’eterodirezione è uno dei presupposti, insieme ad altri indici che deve sempre esserci in un rapporto subordinato.
Esistono, infatti, altre tipologie contrattuali di collaborazione tra datore di lavoro e lavoratore che possono avere carattere autonomo o parasubordinato.
Talvolta accade che rapporti di lavoro formalmente di completa autonomia nei fatti svelino la subordinazione.
Ecco che l’eterodirezione è uno degli elementi per accertare tale eventuale diversità.
Accanto a questa gli altri indici rivelatori del rapporto subordinato sono:
Attività svolta prevalentemente presso i locali aziendali;
Presenza costante presso il luogo di lavoro con orario fisso e con onere di giustificazione in caso di assenza;
Piano concordato per la turnazione delle ferie
Utilizzo, per lo svolgimento dell’attività lavorativa, di strumenti di proprietà del datore di lavoro;
Mancanza di un’attività imprenditoriale e di rischio minima La prova di questi requisiti è sempre a carico del lavoratore che dovrà sostenere di aver reso la propria prestazione senza autonomia organizzativa e direttiva.
Quindi al contrario le collaborazioni di lavoratori autonomi devono rispondere ad effettive esigenze di professionalità estranee all’attività ordinaria.

Per vedere il video clicca su https://youtu.be/9MT1wn_JIyA

A presto con un argomento “estivo”.

E di ETERODIREZIONEParola difficile che esprime un concetto noto a tutti … si parla di eterodirezione quando vogliamo individuare il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato … iscriviti se vuoi anche al canale Youtube per essere sempre aggiornato!Pubblicato da Chiacchierando di diritto su Martedì 9 luglio 2019

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