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Corte di Cassazione ordinanza n. 27158 del 10.10.2025
Obbligo di verifica del cassetto previdenziale
- Il consulentedeve controllare il cassetto previdenziale prima degli sgravi.
- La mancata verifica comporta responsabilità professionale.
- Le pendenze contributive ignorate fanno perdere gli sgravi INPS.
- La società non fu informata dell’avviso e subì un danno.
- Il controllo telematico è un obbligo e la colpa è non delegabile.
Corte di Cassazione ordinanza n. 29737 del 11.11.2025
Cambio anticipato del CCNL è antisindacale
- La disapplicazione anticipata del CCNL costituisce condotta antisindacale.
- Un accordo aziendale non può sostituire il CCNL ancora vigente.
- Il consenso dei lavoratori non legittima il cambio del contratto.
- Il comportamento datoriale lede ruolo e prerogative del sindacato.
- Il CCNL resta vincolante fino alla sua scadenza naturale.
Corte di Cassazione n. 29577 sentenza 7.11.2025
Somministrazione a termine: stop alle reiterazioni oltre 24 mesi
- Il limite complessivo dei 24 mesi si applica anche alla reiterazione di missioni a termine.
- Rileva l’impiego dello stesso lavoratore presso il medesimo utilizzatore.
- È decisivo lo svolgimento di identiche mansioni nel tempo.
- Il superamento del limite determina la nullità dei contratti di somministrazione.
- Il lavoratore può ottenere la conversione a tempo indeterminato, anche verso l’utilizzatore.
Tribunale di Milano sentenza n. 4953 del 29.10.2025
Assenze e dimissioni presunte
- Il termine fissato dal CCNL prevale sui 15 giorni
- L’assenza oltre la soglia contrattuale può indicare dimissioni presunte.
- Non serve una dichiarazione: bastano fatti concludenti.
- La lavoratrice è stata ritenuta dimissionaria per superamento del limite.
- I 15 giorni valgono solo se manca una disciplina contrattuale.
Corte di Cassazione ordinanza n. 29738 del 11.11.2025
Obbligo di trattativa solo se pattuito
- Non esiste un obbligo legale di negoziare con i sindacati.
- Il datore mantiene piena autonomia nelle trattative.
- L’obbligo può nascere da un accordo tra le parti.
- Se l’accordo impone la trattativa, il rifiuto può essere antisindacale.
- In tal caso si applica la tutela dell’ art 28 dello Statuto.
Corte d’Appello di Milano sentenza n. 906 del 11.11.2025
Ferie forzate per motivi politici = discriminazione
- Imporre ferie o permessi ai dipendenti esposti politicamente è discriminatorio.
- Le ferie non possono diventare uno strumento punitivo per opinioni politiche.
- L’obbligo imposto dal datore integra discriminazione collettiva.
- La tutela vale per ogni forma di espressione politica del dipendente.
- Il comportamento datoriale viola la libertà di pensiero e di associazione.
Corte di Cassazione ordinanza n. 26607 del 02.10.2025
Trattenuta per danni senza sanzione = illegittima
- La trattenuta per danni è illegittima senza previa sanzione disciplinare.
- Il danno accertato non basta: serve la procedura disciplinare.
- La trattenuta effettuata prima della sanzione è nulla.
- Importo e modalità devono rispettare il CCNL.
- La decisione tutela il lavoratore e impone una procedura rigorosa.
Tribunale di Firenze sentenza n. 2661 del 29.09.2025
La rinuncia non basta per una vera transazione
- La sola rinuncia del lavoratore non crea una transazione.
- Servono concessioni reciproche tra le parti.
- L’accordo deve rispettare le forme garantite per rinunce e transazioni.
- Una rinuncia generica non blocca future azioni del lavoratore.
- La decisione tutela da accordi che mascherano rinunce unilaterali.
Corte di Cassazione ordinanza n. 28366 del 27.10.2025
Licenziamento tardivo non dà sempre reintegra
- Il ritardo nella comunicazione del licenziamento è un vizio procedurale.
- In genere si applica la tutela indennitaria, non la reintegra.
- La reintegra scatta solo con ritardo grave e ingiustificato.
- Una proroga formale del termine evita effetti di silenzio-assenso.
- La tutela dipende dal contesto e dalla condotta datoriale.
Corte di Cassazione ordinanza n. 29823 del 12.11.2025
Infortunio badante senza colpa del datore
- La badante conosceva le mansioni e dichiarò di saperle svolgere.
- Sollevare l’assistita rientrava nelle attività tipiche del ruolo.
- L’irregolarità del rapporto non crea responsabilità automatica.
- Mancavano violazioni di sicurezza o istruzioni omesse.
- Il danno non è attribuibile al datore: nessun risarcimento.
Cedu n. 46704/16 del 6.11.2025
Telefono aziendale e privacy del dipendente
- Il datore di lavoro non può chiedere al gestore telefonico i dettagli delle chiamate effettuate dal dipendente.
- I tabulati telefonici costituiscono dati personali tutelati dal GDPR e dal Codice privacy.
- Il divieto vale anche se il cellulare è aziendale ed è usato per finalità lavorative.
- Ogni controllo sul traffico telefonico richiede informativa preventiva, finalità lecite e proporzionalità.
- L’acquisizione dei dati tramite il provider integra un controllo illecito sul lavoratore.
Decreto-legge sicurezza n. 159 del 31.10.2025
Nuove misure contro le molestie sul lavoro
- Obbligo per il datore di adottare misure anti-molestie.
- La valutazione dei rischi deve includere i rischi psicosociali.
- Formazione obbligatoria su molestie, rispetto e dignità.
- Necessari codici di condotta e canali sicuri di segnalazione.
- La tutela contro le molestie diventa parte della sicurezza sul lavoro.
Tribunale di Bergamo sentenza n. 951 del 06.11.2025
Prima condanna per ritorsioni su whistleblower
- La segnalazione di illeciti è protetta da ritorsioni.
- Le misure punitive adottate dopo la segnalazione sono nulle.
- Scatta l’inversione dell’onere della provaa carico del datore.
- Il lavoratore ottiene risarcimento per danno morale.
- Sentenza rilevante: rafforza la tutela del segnalante.
Cassazione civile ordinanza n. 31120 del 28.11.2025
Mansioni superiori e abuso datoriale
- Il lavoratore di qualifica inferiore svolgeva mansioni superiori.
- L’attività stabile dà diritto a inquadramento e retribuzione
- Le mansioni sporadiche non bastano: serve prevalenza
- Conta la professionalità reale, non il titolo formale.
- Negare l’adeguamento integra abuso datoriale.
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