Nella newsletter di settembre potrai trovare alcune sentenze in materia di diritto del lavoro.
Cliccando sui singoli link, oltre ai contenuti già presenti nell’articolo, troverai le sentenze integrali da cui sono tratti; in ognuna sono sottolineati i passaggi più significativi.
Buona lettura della newsletter!
Licenziamento del dirigente – Immutabilità della contestazione – Diritto di critica
Cassazione civile n. 17689 del 31.05.2022
Nel caso esaminato dalla Suprema Corte un dirigente, da poco assunto in azienda, si esprimeva nel contestare l’operato del CDA rilevando importanti incongruità. Lamentava inoltre difetti nella contestazione disciplinare tanto da far sottolineare alla Corte il noto principio di immutabilità della contestazione per il quale è fondamentale, ai fini della difesa, che dal complesso delle circostanze dedotte deve sussumersi il fatto; detto principio risulta infatti violato unicamente quanto sopravvengano nel licenziamento circostanze completamente nuove rispetto a quelle contestate. In parallelo accoglieva la Corte le doglianze del direttore circa il diritto di critica sancito sia a livello Costituzionale che dallo Statuto dei Lavoratori in contrapposizione al dovere di fedeltà.
Responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio – Onere della prova
Cassazione civile n. 18427 del 18.05.2022
La sentenza offre lo spunto per tornare a parlare di infortuni e dell’onere della prova connesso. In particolare, la Suprema Corte, contestava il percorso logico della Corte d’Appello che aveva ritenuto necessario che il ricorrente esplicitamente indicasse di voler ottenere il ristoro dal datore di lavoro in virtù di una responsabilità contrattuale connessa al rapporto di lavoro. La Corte, al contrario, considerava determinante esaminare nel complesso del doglianze del lavoratore al fine di individuare il corretto riferimento di responsabilità e onerando invero il datore di lavoro alla prova della non imputabilità del difettoso funzionamento del macchinario che aveva provocato il danno.
Sfruttamento del lavoro – Caporalato
Cassazione penale n. 24388 del 10.03.2022
La Corte di Cassazione Penale ha affrontato uno dei tanti casi che ancora manifestano l’utilizzo indiscriminato della prestazione lavorativa. Rilevano ai fini della configurazione del reato tutte le modalità di estrinsecazione dell’obbligatorietà alla prestazione: l’assunzione, l’utilizzazione e l’impiego in concomitanza tra loro ma anche in esclusiva. In particolare, nel caso riportato i lavoratori assunti con contratto part-time svolgevano una prestazione a tempo pieno e con l’utilizzo indiscriminato di straordinari senza la fruizione di ferie e permessi, approfittando l’azienda dello stato di bisogno dei soggetti coinvolti.
Aspettativa per congedo del padre – Attività presso altra azienda
Cassazione civile n.19321.2022 del 30.03.22
Nel caso esaminato il lavoratore chiedeva e otteneva un periodo di aspettativa in ragione delle minacce di aborto della moglie durante la gravidanza. Tuttavia, nello stesso periodo il lavoratore veniva avvistato nello svolgimento di attività lavorativa in altra azienda. La Corte torna a rilevare come, in sede di legittimità, non possano trovare accoglimento le doglianze espresse mediante la richiesta di riesame di una circostanza fattuale, che in ogni caso nel caso di specie risultava ampiamente provata nel giudizio d’Appello. Giungendo a tale conclusione il lavoratore dovrà accettare l’esito già ottenuto in Appello e quindi la legittimità del licenziamento intimatogli.
Licenziamento nel periodo natalizio per espressioni volgari dell’addetta alle vendite
Cassazione civile n. 13774.2022 del 2.05.2022
La Suprema Corte riporta sul piano della valutazione della legittimità del licenziamento la proporzionalità tra quest’ultimo e il comportamento. Rammenta che non è vincolante la tipizzazione del CCNL, infatti il giudizio di gravità e proporzionalità deve essere condotto avuto riguardo agli elementi concreti soggettivi e oggettivi anche sulla base della scala valoriale integrata nel CCNL.
Trasferimento illegittimo – Obbligo di recarsi nel nuovo luogo di lavoro
Cassazione Civile n. 13895 del 3.05.2022
La sentenza rimanda ad un concetto già espresso da tempo in tema di trasferimento. In particolare, nell’ipotesi di ritenuta illegittimità del trasferimento il lavoratore, sempre che tale situazione non abbia a incidere sulle fondamentali esigenze di vita e familiare, deve necessariamente recarsi sul nuovo luogo di lavoro e successivamente impugnare il predetto trasferimento.
Esame dei documenti da parte del giudice
Cassazione Civile n. 14667 del 9.05.2022
Riporto questa sentenza che più che al merito del licenziamento in sé contiene molti principi per la corretta individuazione di cosa il giudice debba o meno accertare. È infatti pacificamente convenuto che la valutazione del giudice delle prove può spingersi anche a escluderne alcune sino a ignorarle se, altre, invece hanno contribuito a formare in senso pieno il suo convincimento.
Le condotte ingiuriose sono sufficienti alla giusta causa del licenziamento
Cassazione Civile n. 19181 del 14.06.2022
La Suprema Corte nei passaggi della sentenza ha apprezzato il giudizio della Corte d’Appello per avere effettuato i logici passaggi di esame dei fatti e la loro sussunzione nelle previsioni del CCNL. In particolare, ha esaminato il caso di un dipendente che dopo avere recuperato documenti interni all’azienda ha informato i suoi colleghi di quanto ivi riportato “sventolandolo” avanti a tutti e apparentemente screditato l’azienda. La Corte ha evidenziato come una simile condotta non sia presente tra quelle che il CCNL individua tra quelle legittimanti il licenziamento e in particolare, quello per giusta causa. Le circostanze peraltro, seppure provate, non possono che ritenersi comprese tra quelle implicanti una sanzione al più conservativa.
Infortunio del dipendente – Obbligo di azione del lavoratore verso INAIL
Cassazione civile n. 19182 del 4.06.2022
La sentenza ribadisce un principio già assodato in tema di risarcimento del danno per infortunio secondo cui non è necessario, ai fini della liquidazione del solo danno differenziale, che il lavoratore agisca, previamente, nei confronti dell’INAIL. Infatti, il giudice investito della causa che accerta la responsabilità datoriale, indipendentemente dal contenzioso in essere tra dipendente e INAIL, è tenuto a condannare (in presenza dei presupposti di legge) al risarcimento del solo danno differenziale.
Diligenza del prestatore di lavoro nell’auto – Autorizzare le ferie
Cassazione Civile n. 19178 del 14.06.2022
La Corte torna a puntualizzare l’importanza e il carattere generalizzato degli usi aziendali che appartengono come i regolamenti aziendali alle fonti sociali al pari dei CCNL quando adottano comportamenti di maggior favore nei confronti dei lavoratori. In particolare, evidenzia il rapporto tra detto uso e il grado di diligenza richiesto al lavoratore da valutarsi in base a due parametri: la natura della prestazione e quindi la complessità delle mansioni affidate nonché il rapporto con la specifica organizzazione aziendale. Solo alla luce di questa complessa valutazione il giudice (del merito) potrà concretamente vagliare il rapporto tra uso favorevole al dipendente e diligenza richiesta
Utilizza permessi per quale RLS e poi va al bar
Cassazione civile n. 17287 del 27.05.2022
Nell’ordinanza in commento la Corte di Cassazione richiama integralmente le considerazioni già svolte in Appello. Considera infatti dirimenti gli accertamenti che l’azienda ha condotto, attraverso un investigatore, circa l’articolazione della giornata lavorativa e dai quali si evinceva come nell’arco della giornata mai, il lavoratore, avesse svolto qualsivoglia attività attinente al ruolo di RLS. Per tale motivo, confermava come a fronte delle risultanze dedotte dall’azienda fosse poi onere del lavoratore stesso dimostrare che si trattasse di comportamenti differenti e quindi non sanzionabili.
Diritto comunitario alle ferie – Personale di volo
Cassazione civile n. 20216 del 23 giugno 2022
La sentenza richiamata definisce la questione sottopostale attraverso le decisioni (vincolanti sul profilo nazionale) del giudice comunitario, sulla scorta per cui i principi dettati da queste ultime devono essere integralmente applicati. Il tema che emerge è quello della comparazione tra le previsioni del CCNL Trasporto Aereo con la normativa europea in tema di ferie; in particolare, è affermato che il diritto alle ferie annuali nella misura di 4 settimane ha la finalità di consentire al lavoratore il riposo necessario e un adeguato svago. Ogni comportamento aziendale che comporti una differenziazione tra periodo in ferie e lavorato deve essere respinto nell’ottica di evitare che il lavoratore rinunci al periodo di riposo. Differente è invece la regolamentazione oltre le 4 settimane ove ogni stato è libero di autodeterminarsi.
Mobbing e pluralità di comportamenti del datore con intenti persecutori
Cassazione civile n. 21865 del 11.07.2022
In tema di mobbing l’ordinanza rammenta come gravi sul lavoratore tutto l’impianto probatorio che suffraghi l’intento persecutorio del datore di lavoro mediante strumenti che oggettivizzino le condotte. Peraltro, la valutazione circa la vessatorietà dei comportamenti denunciati dal lavoratore e che costituiscono mortificazione per la sua vita di relazione devono essere valutati dal giudice secondo il suo libero apprezzamento. Solo a seguito di un giudizio di verosimiglianza sarà valutata la diretta (o meno) responsabilità del datore di lavoro.
Assegnazione a nuove mansioni obbligo di visita di idoneità
Cassazione civile n. 22094 del 13.07.2022
In tema di assegnazione a nuove mansioni la Corte sottolinea come non possa sindacarsi il dovere dell’azienda di invitare il dipendente a visita medica prima dell’assegnazione a nuove mansioni; infatti, detto dovere costituisce un obbligo di legge per il datore di lavoro. Il rifiuto della lavoratrice di sottoporsi a tale visita deve essere valutato quindi alla luce della legittimità o meno dell’assegnazione a tali nuove mansioni. Sul punto l’ordinanza concorda con la statuizione dell’Appello per la quale il rifiuto non può considerarsi legittimo in presenza di un obbligo di legge per l’azienda.
Obbligo di assunzione nel contratto raccolta rifiuti e grave condanna penale
Cassazione civile n. 22212 del 14.07.2022
Nell’ambito del rapporto di lavoro relativo alla raccolta rifiuti, in caso di cambio d’appalto il diritto all’assunzione – in ragione della clausola di salvaguardia – è apparentemente slegato da qualsiasi valutazione del nuovo datore di lavoro circa l’attitudine professionale del dipendente. Tuttavia, tale previsione si scontra (soccombendo) con il diritto dell’azienda di valutare anche comportamenti del dipendente – seppure estranei all’ambito lavorativo – che possano costituire gravi indizi di una persona inadatta alla mansione da svolgere. Nel caso di specie, il traffico di stupefacenti accertato con sentenza definitiva, costituiva condizione per la disapplicazione delle previsioni del CCNL in tema di salvaguardia.
Verbale di conciliazione presso ITL – Sempre inimpugnabile?
Tribunale di Treviso del 9.06.2022
Il caso esaminato tratta di un verbale di conciliazione sottoscritto presso la ITL nel quale il lavoratore non risultava assistito né da sindacalista né da un legale e ove non risultavano rinunce in capo al datore di lavoro. Per dirimere la posizione la Corte assegna un ruolo centrale all’individuazione della disponibilità o meno del diritto cui il lavoratore, con la sottoscrizione, stava rinunciando. In quel caso, trattandosi di un risarcimento dovuto per danni, veniva precisato che la sottoscrizione presso l’ITL non si era resa necessaria dalla natura della materia e per tale motivo del tutto ininfluente l’assistenza al lavoratore. Anche in riferimento alle rinunce del datore di lavoro è stato sottolineato come solo in caso di proposte di violazione di diritti, in qualunque modo azionate dal lavoratore, la relativa clausola sarebbe stata necessaria